La storia dello Stamford Bridge
- Football Assistant
- 2 lug 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Ciao!
Qui su Football Assistant diamo una grande importanza alla cultura legata al mondo del calcio, e gli stadi sono uno degli elementi culturali più rilevanti. Per questo motivo abbiamo deciso di raccontarvi la storia dei migliori stadi del mondo, in modo tale da arricchire il vostro bagaglio culturale calcistico.
Iniziamo con la storia dello stadio più antico d'Inghilterra, lo Stamford Bridge.

Tutto iniziò...
... nel 1877, quando all'architetto scozzese Archibald Leitch venne commissionata la costruzione di un impianto per ospitare competizioni di atletica leggera a Londra. Leitch scelse come zona uno spiazzo a fianco di Fulham Road, all'estremità del quartiere di Chelsea. Non è certo come si chiamasse l'impianto all'inizio, probabilmente assunse la denominazione attuale dal nome di un fiume, lo Stamford Creek, che scorreva in quella zona e si gettava nel Tamigi.

Nel 1904, dopo aver ospitato solo competizioni di atletica, lo stadio venne acquistato dai fratelli Joseph e Gus Mears, i quali lo proposero al Fulham per ospitare le partite casalinghe. Ma i Cottagers stavano ristrutturando il bellissimo Craven Cottage, e declinarono l'offerta. I due fratelli Mears fondarono allora una nuova formazione, il Chelsea, che iniziò a giocare nella Second Division.
Inizialmente lo stadio poteva contenere fino a 100.000 spettatori, anche se difficilmente si raggiungevano tali cifre durante le prime partite dei Blues. Fu proprio grazie alla sua capienza che venne designato per ospitare le finali di FA Cup dal 1920 al 1922, prima di essere sostituito da Wembley.
Ci siete ancora? Bene, adesso arriva il bello! Continuamo...
... nel 1930 venne fatta la prima ristrutturazione dell'impianto, che portò alla costruzione della Shed End, la quale divenne ben presto il punto di ritrovo degli hooligan del Chelsea, i terribili Chelsea Headhunters. A partire dagli anni Sessanta, questo gruppo (tra i più violenti del movimento hooligan) iniziò a compiere azioni violente e di disordine prima, durante e dopo ogni partita dei Blues; legati a gruppi di estrema destra, i membri degli Headhunters sono stati più volte arrestati per crimini gravi.

Negli stessi anni in cui agivano gli Headhunters, il Chelsea non navigava in buone acque, né a livello sportivo né a livello finanziario. I proprietari del club volevano rendere lo Stamford Bridge il migliore stadio d'Inghilterra, ma i numerosi interventi sull'impianto misero in crisi le casse dei Blues, che rischiarono di perdere il loro stadio. I proprietari cedettero l'impianto a un gruppo immobiliare, che voleva costruire un altro.
Solo nel 1992, dopo vent'anni di incertezze sul futuro dello stadio, il nuovo proprietario Ken Bates lo riscattò, completando i lavori di ristrutturazione e miglioramento. Durante questi interventi venne conclusa anche la nuova North Stand, che venne denominata Matthew Harding Stand : Harding era stato un dirigente del club molto amato dai tifosi e purtroppo deceduto in un incidente in elicottero.

Penso che abbiate capito che le vicissitudini del Chelsea sono saldamente legate a quelle del suo impianto. Ora ci avviciniamo alla storia recente...
... quando nel 2003 Roman Abramovic acquistò il Chelsea, si decise a procedere solo dopo aver visitato l'impianto. Il magnate russo rimase molto colpito dalla bellezza dello Stamford Bridge, e nel corso degli ultimi anni si è impegnato a migliorare non solo la struttura, ma anche la zona circostante: sono sorti due hotel, diversi bar e ristoranti, il museo e il negozio ufficiale del club.
La cronaca recente dice che il Chelsea è sempre più vicino ad abbandonare lo Stamford Bridge. Il 31 marzo sono scaduti i permessi per l'ampliamento dello stadio, e dunque la squadra di Abramovic dovrebbere spendere molti più soldi per migliorare l'impianto; costruendo un nuovo stadio risparmierebbe. Ma chissà se la crisi dovuta al coronavirus non farà rinunciare a questo nuovo progetto... di sicuro lo Stamford Bridge non si merita di essere abbattuto.

Grazie dell'attenzione!
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