Capire Lucas Paquetá
- Football Assistant
- 22 lug 2020
- Tempo di lettura: 3 min
La stagione del Milan non è sicuramente andata secondo le aspettative, ma i rossoneri sotto la guida di Stefano Pioli hanno trovato il modo di superare le difficoltà di inizio stagione per tentare una disperata rincorsa all'Europa League. In questo finale di stagione da applausi, alcuni giocatori che erano sembrati estranei al mondo-Milan durante l'anno si sono invece dimostrati determinanti, come Bennacer o Castillejo.
Anche Lucas Paquetá è sembrato in crescita.

Arrivato a gennaio 2019 per circa 35 milioni di euro, il brasiliano è stato subito vittima di un paragone eccellente, quello con Kakà; in effetti assomiglia in molti aspetti al classe '82: la buona fisicità, le qualità tecniche, la visione di gioco. Paquetá ha avuto però, almeno per il momento, un impatto molto minore sul club rossonero e sulla Serie A in generale: in 36 partite ha segnato solo un gol, e in questa stagione non è sembrato adatto al calcio italiano.
Come detto, in questo finale di stagione il brasiliano si sta un po' riprendendo. Nella partita vinta contro la Roma ha giocato solo 35' minuti, ma è stato decisivo per la vittoria finale grazie a due belle giocate che hanno permesso ai compagni i segnare i gol vincenti. Ma anche in questo momento d'oro per la sua squadra, Paquetá
ha mostrato il suo difetto più grande, quello per il quale fa fatica ad imporsi nel calcio italiano: la continuità. Spesso il brasiliano si è bloccato subito dopo una grande performance, oppure all'interno della stessa gara ha alternato momenti di confusione ad altri di estrema lucidità e qualità.
Insomma, Paquetá ha talento, ma il fatto stesso di essere così talentuoso lo condanna a un gioco fatto di un alternarsi di qualità e distrazioni, spesso fatali.
Tite, il commissario tecnico del Brasile, ha commentato così il modo di giocare di Paquetá, in riferimento a un'opaca prestazione contro l'Argentina:
"Bisogna stare tranquilli, con Paquetá. Dopo aver sbagliato i primi due passaggi, ha perso un po’ di fiducia. Ci vuole calma, Paquetá è un gran giocatore e lo dimostrerà crescendo nel Milan"
Proprio la fiducia è quella che forse manca al talento brasiliano. Se tutto fila liscio, allora riesce a espirmersi al meglio, a fare giocate di qualità e anche decisive. Ma se invece sbaglia qualcosa o la sua squadra è in difficoltà, allora si spegne e "perde" il suo talento. Per questo motivo, è difficile che un suo guizzo ribalti una partita, e la partita contro la Roma è stata una sorpresa.

Tatticamente, il brasiliano rende meglio come regista avanzato. Paquetá ama abbassarsi per prendere la palla, per alzare il baricentro della manovra e far alzare i compagni. Una volta che ha la palla, può inventare: proprio in questo ruolo di regista avanzato ha giocato le migliori partite con la maglia del Milan.
Le accuse che spesso vengono fatte a Paquetá sono di essere un dribblomane, cosa che è in parte vera dato che gli riescono 1,4 dribbling su 2,3 tentati per match, e di non difendere. In realtà il dato sui contrasti è molto positivo, 2,3 tentati a partita. Ma forse la colpa più grande che i tifosi fanno a Paquetá è di essere poco incisivo: un gol in 36 partite totali con il Milan, zero in questa stagione, in cui ha servito solo un assist in 1188 minuti di gioco.
Vedremo come si concluderà la stagione del brasiliano, ma per ora sembra che per capire Lucas Paquetá ci vorrà ancora del tempo.
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